di
Cinzia Termi
psicologa, psicoterapeuta, insegnante di yoga
“Il dono di imparare a meditare è il dono più grande che puoi dare a te stesso in questa vita” (Sogyal Rinpoche)
Lo yoga inteso non come fare, ma come modo d’Essere è un percorso.
Come ogni percorso, solo in parte è importante dove arriveremo vivendolo, la cosa fondamentale è che esso porti con sé scoperte, rendendoci più consapevoli della gioia di essere presenti durante il cammino delle nostre esistenze.
Come stiamo nel nostro corpo e come sentiamo il nostro respiro sono sue fattori che condizionano fortemente i nostri pensieri: ecco allora che un corpo ed un respiro abitati, conosciuti e accompagnati con gentilezza verso una maggiore fluidità e vitalità, diventano il terreno nel quale fare germogliare una mente più serena.
Lo yoga facilita le condizioni perché possa emergere l’ascolto del corpo e da quello spazio, imprescindibile, occupato da un corpo ascoltato con gentilezza e abitato con empatia e curiosità, si possa partire per un viaggio di avvicinamento, conoscenza e approfondimento di una mente più consapevole, più spaziosa.
Il lavoro con il corpo (attraverso le asana), con il respiro (pranayama, tecniche di respirazione), il rilassamento e la meditazione (faccio riferimento alla pratica di Vipassana) permettono di raggiungere un’armonia ed un benessere che integrano aspetti di noi frequentemente divisi; riconciliano, decondizionano e rendono più liberi. Esse sono occasioni per percepire il proprio baricentro fisico e mentale, una possibilità preziosa di esplorare le stratificazioni delle emozioni e dei vissuti e di (ri)conoscere il proprio modo unico di stare al mondo, potenziando creatività ed espressività. La pratica ci permette di uscire dal mondo della dualità e degli opposti, ci rivela molti condizionamenti e meccanismi di pensiero conducendoci verso una maggiore integrazione, che in termini concreti implica un maggiore benessere psicofisico generale.
Attraverso il movimento, ma soprattutto l’ascolto di quel corpo in movimento e dello stato della mente che lo accompagna, yoga e meditazione ci permettono di ritrovare dunque una dimensione percettiva ed emozionale sopita o dimenticata.
Avvicinarsi alla pratica (e alla mindfulness) significa familiarizzarsi con il proprio mondo interno: essa è quindi semplice, perché non richiede tecniche complesse o alchimie da interpretare ma non sempre facile, perché talvolta ci sembrerà rivoluzionario e un po’ ostico essere “solo” aperti all’esperienza del presente, con una mente priva di giudizi e di aspettative. Occorrono pazienza e gentilezza verso noi stessi. Proseguendo infatti, la pratica continua ad essere quella che facciamo durante gli incontri settimanali in gruppo o solitari in casa, ma si estende ad un modo nuovo di osservare, più aperto e ricettivo, capace di fermarsi e di lasciare andare.
La pratica diventa, allora, la maggiore consapevolezza che dedichiamo agli istanti delle nostre vite, facendoceli vivere con più pienezza, semplicemente perché avremo occhi allenati per accorgerci di stare vivendoli.
bibliografia
AA.VV., Il filo dello yoga,1997,ed idea,
Milano
S.S.Saraswati, Asana, Pranayama, Mudra, Bandha,2000, Satyananda ed., RN
T.K.V.Desikachar, Il cuore dello yoga,1997, Ubaldini ed.,Roma
presentazione dell’autore:
Cinzia Termi
Vivo e lavoro a Genova dove svolgo principalmente la libera professione di Psicologa clinica e Psicoterapeuta. Nella relazione clinica utilizzo strumenti a mediazione corporea.
Mi sono formata come insegnante di yoga e meditazione e come operatore shiatsu e
guido da più di vent’anni gruppi di yoga e meditazione.
contatto
Cinzia Termi
e-mail: cinziantares@yahoo.it
tel. 3394187700
note:
Per informazioni su corsi di yoga, meditazione e mindfulness, evento pubblicato sul sito di psicologiainliguria.it
Dott.ssa Cinzia Termi, 3394187700